Baba Sissoko, il cantore Griot
“La bellezza della vita? Capire cosa significano amore, rispetto, amicizia, famiglia.” Queste sono le parole di Baba Sissoko, uno dei più influenti musicisti africani di origine maliana. Ed è proprio con la sua famiglia che nasce la musica di Baba, da una tradizione vecchia di secoli, che ripercorre le generazioni di un popolo che ha mantenuto la forma più pura di trasmissione del sapere, quella orale.
Ci è tramandato che Platone stesso si scagliò contro la scrittura del sapere, che definì come la fine dell’età orale e del pensiero complesso per l’uomo. In Mali, la cultura tribale ha mantenuto una forma di trasmissione di padre in figlio, individuando la famiglia come nucleo di conservazione della memoria del Mondo. I membri della famiglia (o clan) di Baba, i Griot, sono infatti considerati come delle biblioteche viventi, custodi di un sapere vecchio come gli alberi, i fiumi e la Terra stessa. Ma Griot non è solo essere detentori di questa conoscenza, il Griot è la persona di pace per eccellenza, il giudice chiamato a giudicare le contese, colui che ha un rapporto privilegiato con le leggi della natura che, anche oggi, sovrastano il mondo degli uomini.
“Io ho sentito la musica come un regalo della Natura, […] se parlo della mia esperienza musicale parlo della mia famiglia.” Baba infatti è stato iniziato sin da bambino all’arte del canto e a padroneggiare gli strumenti della tradizione popolare maliana, come il Tamani e l’N’goni. “Grazie al Tamani ho girato il Mondo”, ed è infatti grazie alla sua musica che è riuscito a portare la tradizione Griot dall’Europa alla Cina, al Giappone, facendosi messaggero di pace tra i popoli.
Baba Sissoko ha però deciso di tornare a casa per costruire una scuola di musica a Bamako, nel suo Mali, dove poter trasmettere la tradizione musicale a coloro che non hanno nulla e per poter educare le generazioni future ai valori dei Griot: rispetto, famiglia, amicizia e pace.
Gabriele Gatti
Si ringraziano ARCI Solidarietà Reggio Emilia e Davide Fontani